La Rometta è la rappresentazione in miniatura dell’antica Roma e di alcuni monumenti di Tivoli. Nella Rometta in alto, a sinistra, e collocata la figura del fiume Aniene che sorregge con la mano il Tempio tiburtino della Sibilla. Piu in basso un’altra statua raffigurante gli Appennini sorregge il fiume Tevere. Lungo il percorso allegorico delle acque del Tevere e possibile distinguere la riproduzione in scala ridotta dell’Isola Tiberina, a forma di nave con l’allegoria del dio Esculapio.
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14 novembre 2013 | Raimondo Luciani
La fontana della Civetta è collocata all’interno di un prospetto composto da un arco centrale delimitato ai lati da due colonne attorno alle quali si avviluppano dei rami con ori, e da un architrave anch’esso decorato da elementi floreali a mosaico.
Il coronamento, certamente realizzato in seguito a un restauro recente (prima meta del xx secolo), presenta al centro due angeli sorreggenti lo stemma estense e ai lati due figure femminili. In alto sono un’aquila centrale e due gigli. L’intera decorazione è realizzata a mosaico. La fontana fu iniziata da Giovanni del Duca o del Luca nel 1566 e ultimata nelle linee generali da Raffaele Sangallo. Nel 1568 Ulisse Macciolini da Volterra completo tre statue di stucco raffiguranti fauni.
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13 novembre 2013 | Raimondo Luciani
Davanti ad un prospetto costituito da un arco centrale e da colonne scanalate ai lati, sorreggenti un architrave con sovrastante balaustra, è collocata una vasca circolare all’interno della quale sono quattro draghi dalle cui bocche fuoriesce acqua. Ai lati è presente una scalinata che sale formando un’esedra.
La fontana dei Draghi, iniziata da Pirro Ligorio, era chiamata originariamente Fontana della Girandola per un complesso meccanismo idraulico messo in opera dal fontaniere Tommaso da Siena che provocava suoni simili alle esplosioni pirotecniche.
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12 novembre 2013 | Raimondo Luciani
La Fontana dell’Organo è costituita da un imponente prospetto architettonico composto da una grande nicchia centrale, ora occupata da un’edicola a tempietto, fiancheggiata da quattro telamoni a braccia incrociate e coronata da cariatidi. Nella parte superiore c’è un frontone spezzato a volute con al centro l’aquila estense. Nelle nicchie laterali sono collocate due statue di Apollo e Orfeo, nelle lastre superiori scolpite a rilievo sono raffigurate scene mitologiche. Fu iniziata nel 1568 dallo scultore Luca Clerico e dal fontaniere Claude Venard.
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11 novembre 2013 | Raimondo Luciani
Sotto la balconata che delimita la Fontana dell’Organo, al centro di una serie di terrazzamenti, scorre una cascata d’acqua che va a ricadere sopra una nicchia all’interno della quale è inserito il torso di una statua di Nettuno. Da altre vasche di forma circolare e a piu livelli sgorga altra acqua in numerosi zampilli.
La fontana di Nettuno fu costruita nel 1927 e prese il nome di Fontana di Nettuno in quanto venne riutilizzato e collocato al centro della nicchia di fondo il torso di una statua non finita risalente al xvi secolo.
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11 novembre 2013 | Raimondo Luciani
La Fontana della Natura, realizzata in stucco, con fondale riproducente un antro naturale, presenta al centro l’inserimento della statua di Diana d’Efeso, la dea dai numerosi seni simbolo di abbondanza e fecondità. Essa fu costruita lungo il muro di cinta della villa nel secolo scorso, trasportandovi la monumentale statua di Diana d’Efeso, opera dello scultore fiammingo Gillis Van Den Vliete, in origine collocata nella fontana dell’Organo all’interno della nicchia centrale e copiata da un esemplare antico della collezione Farnese conservata ora al Museo dei Conservatori a Roma.
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10 novembre 2013 | Raimondo Luciani
La costruzione simula una grotta, interamente decorata a mosaico rustico e stucchi. Il pavimento è in maiolica con gigli, mele d’oro e aquile dello stemma estense. Su tutti gli angoli sono collocate cariatidi sorreggenti ceste di mele d’oro (purtroppo non tutte rimaste intatte). Sulla volta, oltre ai motivi decorativi presenti anche sul pavimento, sono collocati riquadri e ovali con scene mitologiche e figure allegoriche. Sulla parete di fondo e raffigurata la vera e propria Grotta di Diana, con fontana nel mezzo e ai cui lati sono sistemate altre cariatidi in coppia.
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1 novembre 2013 | Raimondo Luciani
Il prospetto della fontana di Proserpina consiste in una nicchia centrale fiancheggiata da quattro colonne tortili ricoperte di viticci e sostenenti altrettante mensole sulle quali poggia un architrave. Tutt’intorno sono presenti delle nicchie e, ai lati, duescalinate. All’interno della nicchia sono le statue in stucco di Plutone, al centro, sulla barca infernale, di due delfini che agitano le acque e di due sileni intenti a suonare arpe marine. Il complesso in origine era chiamato Fontana degli Imperatori, dal momento che vi erano collocate quattro statue raffiguranti Cesare, Augusto, Traiano e Adriano, tutti imperatori che avevano costruito ville in territorio tiburtino.
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1 novembre 2013 | Raimondo Luciani
Ai lati di una scalinata sono collocati una serie di pilastri che sorreggono vasi quadrati alternati con vasche a sarcofago, sui lati brevi delle quali sono inseriti mascheroni con boccagli. La scalinata e chiamata Cordonata dei Bollori in quanto, osservandola dal basso, si ha l’impressione che gli zampilli che fuoriescono dai vasi quadrati siano dovuti all’ebollizione dell’acqua. Di tali cordonate ne esistono altre nel giardino estense, con o senza mascheroni. La realizzazione dovrebbe quasi certamente risalire alla seconda metà del XVI secolo.
1 novembre 2013 | Raimondo Luciani