Il suono di Liszt a Villa d’Este
Categorie: Concerti
- Marzo 02, 2014 @ 11,30
- Marzo 16, 2014 @ 11,30
- Cost: Concerto di musica classica
- 3338691282
- www.associazionecolleionci.eu/?p=8203&lang=it
Villa d’Este, Sala del Trono, ore 11,15
Biglietto spettacolo: Euro 10,00 – Ridotto (minori di 25 anni): Euro 5,00
(per visitare anche la Villa è necessario munirsi del biglietto d’ingresso)
Inverno sotto l’insegna della buona musica a Villa d’Este. Torna infatti la rassegna musicale Il “suono” di Liszt a Villa d’Este, la manifestazione organizzata per la prima volta in occasione del Bicentenario della nascita di Franz Liszt (2011).
Otto concerti-matinée, da dicembre fino a marzo, animeranno le corrispondenti domeniche mattina in Villa, consentendo l’ampliamento dell’offerta culturale diretta sia ai visitatori del complesso monumentale che agli amanti della musica, che potranno ritrovarsi nella Sala del Trono per apprezzare appieno il connubio tra le diverse forme di arte e, per chi non conosce il giardino estense, un ulteriore motivo per visitare il sito, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Una occasione per celebrare anche altri due importanti bicentenari: quelli della nascita di Richard Wagner(22/5/1813-13/2/1883) e di Giuseppe Verdi (10/10/1813-27/1/1901), due autori appartenenti al mondo dell’opera lirica ma che hanno posseduto ed usato lo stesso pianoforte Erard che era stato il movente, e la nota distintiva, della prima rassegna dedicata a Liszt. Sebbene per pianoforte sia Wagner che Verdi abbiano composto poco, da questo strumento, e dal “suono” dell’Erard in particolare, entrambi trassero l’ispirazione non solo per creare melodie ed armonie, ma anche per immaginare gli effetti dell’orchestrazione che andavano impostando. Per Wagner il suono dell’Erard fu fondamentale nello stimolare la composizione di un’opera di capitale importanza, nella sua produzione e nella stessa storia della musica, come il “Tristano e Isotta” (ma lo utilizzò anche per le successive), mentre Verdi da un certo momento in poi – che corrisponde grosso modo con l’inizio della composizione di “Aida” – divenne un sincero e profondo estimatore dell’Erard, tanto da utilizzare solo quel tipo di pianoforte: ne ebbe ben due di proprietà, nelle due dimore di Genova e S. Agata in cui alternava il soggiorno nel corso dell’anno, e un terzo se lo fece procurare in uso gratuito per i lunghi periodi di vacanza e cura che trascorreva annualmente alle Terme di Montecatini. Da queste osservazioni nasce il titolo di questa II edizione:
Tre grandi un unico pianoforte: Liszt, Verdi, Wagner e il suono dell’Erard
Il primo concerto della Rassegna, l’8 dicembre: “Wagner e Verdi nei salotti tra l’800 e il ‘900” ci proponeMassimiliano Genot, il quale ci farà rivivere l’atmosfera dei saloni e i salotti delle case, quando si volevano rivivere le emozioni degli spettacoli in voga, delle opere liriche del momento, quando ancora non esistevano la radio e il grammofono. Ascolteremo fantasie e parafrasi per pianoforte di vari autori: tra questi Hans von Bülow, che fu allievo e genero di Liszt come primo marito della figlia Cosima, e anche il bolognese Stefano Golinelli, il quale aveva anch’egli un Erard identico a quello dei nostri concerti, addirittura fabbricato appena pochi giorni dopo questo, visto che il suo n. di serie è 53297, maggiore di sole 14 unità.
Per il bicentenario di due operisti di tale levatura non poteva mancare un concerto “Lirico”, il 15 dicembre in cui le voci del soprano Marta Vulpi e del baritono Cesidio Iacobone ci proporranno brani d’opera nella versione originale cantata, all’interno di una rassegna dove altrimenti ne ascolteremmo esclusivamente le trasposizioni per solo pianoforte: quest’ultimo rimarrà comunque un protagonista, in sostituzione dell’orchestra, affidato alle sapienti mani del M° Antonello Maio.
Il concerto “…dove eravamo rimasti…” il 29 dicembre con Roberto Prosseda, organizzato in collaborazione con l’Associazione Mendelssohn Italia, vuole recuperare il “Supplemento” alla I edizione de Il “Suono” di Liszt a Villa d’Este, programmato a suo tempo per il 5 febbraio 2012 e reso impossibile dalle eccezionali nevicate del 3 e 4 febbraio su Roma e dintorni. Riprende in parte il programma previsto allora, con tre Lieder di Mendelssohn trascritti da Liszt, con l’Ave Maria (Le campane di Roma) e “Apres une lecture de Dante” dello stesso Liszt, ma allarga l’orizzonte anche al di là della sola celebrazione lisztiana cui era inizialmente dedicato.
Con il quarto concerto entriamo nel 2014, ma i bicentenari di Wagner e Verdi proseguono, il primo fino al 22 maggio ed il secondo fino al 10 ottobre: siamo poi sempre nel periodo fine autunno-inverno in cui Liszt generalmente soggiornava ogni anno a Villa d’Este. Il riferimento a questo luogo d’elezione è massimo nel programma del 12 gennaio “Liszt: da Verdi a Wagner, alla spiritualità del periodo romano e di Villa d’Este” che ci offre Ivan Donchev, interprete che può dare una nota d’internazionalità, sebbene si sia stabilito a Roma da molti anni, tanto da poterlo ormai considerare un romano d’adozione. Tale caratteristica, che in fondo l’accomuna un po’ allo stesso Liszt, anch’egli nativo dell’Est e stabilitosi a Roma, sembra essere sottolineata dall’esecuzione integrale del terzo volume degli “Années de pèlerinage”, in cui Liszt si ispira all’ambiente romano all’indomani del suo ingresso negli ordini religiosi.
In “Tutto Verdi-Liszt”, che ci propone Gesualdo Coggi per il 26 gennaio, abbiamo la rara opportunità di ascoltare in un unico concerto tutte le trascrizioni, parafrasi e fantasie di Liszt sulle opere di Giuseppe Verdi. Ci è sembrata questa la sede più opportuna per proporre un simile programma: un omaggio a Verdi nel bicentenario della nascita citando un buon numero di suoi capolavori, resi magistralmente pianistici attraverso la rielaborazione di Liszt, e per di più sullo stesso tipo di pianoforte che lo stesso Liszt ha usato per tutta la sua carriera di virtuoso ma che era anche il tipo di pianoforte che Verdi elesse a suo strumento preferito, da quando ebbe modo di conoscerne a fondo le qualità sonore.
Il concerto del 16 febbraio “Solo Wagner-Liszt”, affidato a Michelangelo Carbonara, fa da contrappeso al precedente dedicato tutto a Verdi: la differenza del titolo sta nel fatto che, mentre nel caso di Verdi tutte le rielaborazioni lisztiane possono essere comprese in un unico concerto di durata ancora accettabile, quelle su Wagner sono troppo numerose per poter essere eseguite integralmente in un’unica manifestazione.
Nel programma che ci propone Vanessa Benelli Mosell, per il suo concerto del 2 marzo “Da Chopin a Wagner a Liszt: peregrinando per l’Europa”, il tema dominante è il viaggio. Dopo un doveroso omaggio a Fryderyk Chopin, poeta del pianoforte e grande amico di Liszt, con l’integrale delle Ballate, le sue composizioni più originali e che danno da sole un quadro completo delle sua qualità di compositore, si svolge, in modo simbolico e virtuale, una sorta di viaggio – di “peregrinazione” per dirla alla Liszt – attraverso vari paesi dell’Europa.
Con l’ultimo concerto del 16 marzo, Alessandra Ammara ci conduce veramente a voltare pagina e, abbandonati Wagner e Verdi, cominciamo a pensare al futuro: “Verso una nuova ricorrenza : l’eredità di Liszt nella musica di Roffredo Caetani e del suo maestro Giovanni Sgambati (1841-1914) a cent’anni dalla scomparsa” prende lo spunto da un CD inciso dalla stessa Alessandra Ammara con musiche di Roffredo Caetani, compositore romano che lo stesso Liszt, amico del padre Principe Onorato Caetani, aveva tenuto a Battesimo e si dice gli abbia poi regalato il pianoforte Bechstein attualmente conservato a Ninfa (forse uno dei pianoforti che i vari costruttori regalavano a Liszt). Da Caetani a Sgambati il passo è breve e doveroso, in quanto non solo era stato suo maestro per consiglio dello stesso Liszt, ma perché nel 2014 ricorre il suo centenario ed anch’egli è stato proprietario, guarda caso, di un Erard gran coda: il n. 93799 del 1908, sostanzialmente uguale a questo ed ora conservato, ma non ancora esposto, nel Museo degli Strumenti Musicali di Roma.
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