Tivoli Touring

Il Consorzio Idroelettrico dell’Aniene

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Centrale Acquoria di Tivoli

 

Roma non ha voluto essere seconda a nessun’altra città d’Italia nel dare impulso ai servizi per l’energia elettrica, ond’è che l’Azienda elettrica del governatorato e la Società Elettrica e Gas di Roma si sono costituite in consorzio per lo sfruttamento completo dell’Aniene, secondo il decreto Reale del 9 settembre 1920, pur rispettando le esigenze storiche ed artistiche delle celebri cascate e cascatelle che formano l’orgoglio della città.

A Fiumerotto, a 6 km oltre Tivoli, si è ottenuto un bacino mediante sbarramento automatico con tre paratoie di metri 16,50 di lunghezza alte m. 2,50 sulla cresta della diga esistente, bacino capace di accumulare circa 200.000 metri cubi. Si è convogliato le acque con un grande canale, quasi tutto in galleria, della lunghezza di 2,5 km fino alla località detta Reali, ove insieme alle acque del canale preesistente, vanno ad alimentare l’officina di Arci.

Nella valle dell’Empiglione, a monte della sua confluenza con l’Aniene si è creato un bacino di compenso settimanale di 4 milioni di metri cubi collegato opportunatamente per alimentare la Centrale di Arci. Un altro bacino di compenso giornaliero è quello di San Giovanni a monte dei cunicoli gregoriani e che ha la capacità di circa 150.000 metri cubi.

Presso i cunicoli opere di presa alimentano la nuova galleria sotto carico che dalla Villa Gregoriana, passando a notevole profondità (circa metri 70) sotto gran parte della città, sbocca all’Acquoria presso la centrale esistente per alimentare la nuova officina.

Gregorio XVI, per proteggere la città fece aprire nel monte due gallerie, il cui funzionamento egli inaugurò il 7 ottobre 1835 in presenza del Re del Portogallo e la Regina Madre delle Due Sicilie. Le opere del Consorzio, oltre a rispettare la soluzione voluta dal Pontefice la perfeziona in base ai moderni dettami.

Le acque destinate ad alimentare i canali industriali e le cascatelle sono utilizzate dall’Officina di Vesta, capace di sfruttare 8 mc. d’acqua con un salto di m. 52. Quest’acqua è poi utilizzata ulteriormente, nelle ore notturne, in macchine poste nella centrale dell’Acquoria.

Nello sbocco presso il nuovo fabbricato dell’Acquoria sono installati due gruppi di macchinario costituiti da turbina Francis ad asse verticale, capace di assorbire 11 mc di acqua sotto un salto di m. 164 e da alternatore trifase a 8000 Volt e 16.000 Kva a 45 periodi. Oltre a questo fabbricato all’Acquoria un nuovo edificio contiene 4 trasformatori della tensione da 8000 a 65000 Volt aventi ognuno la potenza di 12000 Kva e tutti gli apparecchi di regolazione e comando per le linee di trasmissione ad 8000 Volt provenienti dalla centrale di Arci e dalla centrale di Vesta, per le linee a 60000 Volt verso Roma dell’Azienda del Governatorato e della Società Elettrica e Gas; per la distribuzione di energia in Tivoli stesso; per le linee che alimentano la rete della Società Laziale di Elettricità, ed infine per l’arrivo, smistamento e partenza della linea a 60000 Volt proveniente da Subiaco e per la partenza di quella di Segni.

Con questo grandioso impianto si ottengono non meno di 90 milioni di KW ore all’anno in più di quelli che precedentemente erano prodotti sull’Aniene e la potenza complessiva è di oltre 55.000 cavalli!

Tratto da “Tivoli – la città delle delizie romane” del 1927

25 gennaio 2014 |

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