Villa d’Este di Tivoli vista da un drone
0![GOPR2634.MP4_snapshot_05.08_[2014.02.21_19.09.15]](http://www.tivolitouring.com/wp-content/uploads/2014/03/GOPR2634.MP4_snapshot_05.08_2014.02.21_19.09.15.jpg)
Villa D’Este come non l’avete mai vista! Un video inedito di Villa D’Este realizzato per mezzo di un drone in esclusiva per www.tivolitouring.com.
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Situato in posizione panoramica ai piedi dell’acropoli romana di Tivoli, Parco Villa Gregoriana vanta un ingente patrimonio naturalistico, storico e archeologico.
L’opera incessante della natura e dell’uomo ha contribuito a creare un ambiente di assoluto valore naturalistico, in cui coesistono cascate naturali ed artificiali, anfratti, orridi - fonte di ispirazione per poeti ed artisti - e affascinanti passeggiate immerse nella rigogliosa vegetazione.
Parco Villa Gregoriana è intitolato a Papa Gregorio XVI (1831-1846), che la inaugurò solennemente il 7 ottobre 1835.
Le caratteristiche idrogeologiche del territorio e quelle del fiume stesso, di natura impetuosa e soggetto a violente variazioni di portata, quindi particolarmente pericoloso nei periodi di piena e difficilmente governabile, hanno fatto sì che le alluvioni siano state per Tivoli un problema serio e ricorrente. (altro…)
Il tempio di Vesta è il monumento più noto dell’antica Tibur, nome antico di Tivoli. Il tempio secondo alcuni fu dedicato a Tiburno, l’eroe eponimo; per altri, invece sarebbe stato innalzato ad Ercole, il dio protettore dell’antica Tibur.
Le Sibille, vissute nell’antichità in vari tempi e luoghi, erano considerate dotate della facoltà profetica. La Sibilla Albunea o Tiburtina era venerata come una dea a Tivoli, appunto nel Tempio della Sibilla ed era prediletta dalla dea Venere, il cui simbolo era un libro. Si narra infatti che sulle rive del fiume Aniene fu trovata la statua raffigurante la Sibilla Tiburtina con un libro. I libri sibillini erano delle raccolte oracolari sui destini di Roma in lingua greca, alla cui interpretazione presiedeva un collegio di sacerdoti detti “Interpretes sibyllini”. (altro…)
Nel 2002 il Demanio dello Stato ha affidato il parco di Villa Gregoriana al FAI affinché ne ripristinasse lo splendore oscurato dal lungo abbandono. La realizzazione di questo imponente progetto, condotto con la fattiva collaborazione del Comune di Tivoli, della Regione Lazio e del Provveditorato alle Opere Pubbliche, la costante attività di supporto e di indirizzo degli uffici competenti delle Soprintendenze Archeologica e Architettonica del Ministero dei Beni Culturali, ed il coordinamento con gli uffici dell’ENEL che controllano la grande chiusa a monte della villa e l’intera opera idraulica, è stata possibile anche grazie al generoso contributo di UniCredit.
Nel settembre del 1550 Ippolito d’Este, cardinale di Ferrara, veniva nominato governatore a vita di Tivoli e prendeva possesso dell’abitazione di servizio nel Convento dei Francescani, comprando alcuni terreni nel pendio sottostante il Convento. Tra il 1560 e il 1561 cominciò la trasformazione in giardino dell’area acquistata, con l’installazione delle prime condutture d’acqua. La ristrutturazione e l’ampliamento dell’antico convento, iniziati dopo i primi lavori preparatori del giardino, si svolsero quasi contemporaneamente a quelli dei viali e delle fontane.
La Fontana dell’Ovato consta di un’esedra semicircolare al cui interno è collocata una grande vasca che riceve acqua proveniente dall’alto, da condutture che attingono direttamente all’Aniene. Oltre una balaustra, sulla sommità della fontana, sono collocate al centro la statua della Sibilla Albunea con Melicerte (figlio della ninfa Ino), a sinistra i fiumi Aniene ed Ercolano. In basso l’esedra presenta una serie di nicchie che formano un ninfeo. Al centro della vasca era collocato un genio marmoreo alato entro conchiglia che dopo un restauro è stato collocato nella vasca della Fontana dell’Organo. Oltre il monte artificiale e la statua del cavallo Pegaso. Considerata la Regina delle Fontane, fu definita dell’Ovato dallo Zappi nel 1576.
Il “Viale delle Cento Fontane” è una teoria di fontanelle disposte in tre ordini sovrapposti. In alto sono posti elementi decorativi a forma di barche, alternate a obelischi, gigli e aquile, dai quali sgorga l’acqua alimentata da tre canaletti rappresentanti i tre fiumi Aniene, Ercolano e Albuneo. Nel piano intermedio erano collocati 91 rilievi in terracotta invetriata raffiguranti scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio (oggi scomparsi). La teoria di fontanelle, progettata da Pirro Ligorio sul pendio a monte di un vialetto del giardino che da esse prese appunto il nome, appare oggi completamente deteriorata a causa dell’umiditàa e dell’incuria.
Le sfingi sono due fontane, a forma di Sfinge alata dai cui seni rigonfi fuoriesce acqua, sono collocate sul lato opposto del viale delle Cento Fontane. Tale collocazione farebbe pensare ad un progetto interamente ideato da Pirro Ligorio, a cui si devono la sistemazione dell’altro lato del viale e il disegno di tutti gli elementi decorativi.