Villa d’Este di Tivoli vista da un drone
0Villa D’Este come non l’avete mai vista! Un video inedito di Villa D’Este realizzato per mezzo di un drone in esclusiva per www.tivolitouring.com.
Villa D’Este come non l’avete mai vista! Un video inedito di Villa D’Este realizzato per mezzo di un drone in esclusiva per www.tivolitouring.com.
Nel settembre del 1550 Ippolito d’Este, cardinale di Ferrara, veniva nominato governatore a vita di Tivoli e prendeva possesso dell’abitazione di servizio nel Convento dei Francescani, comprando alcuni terreni nel pendio sottostante il Convento. Tra il 1560 e il 1561 cominciò la trasformazione in giardino dell’area acquistata, con l’installazione delle prime condutture d’acqua. La ristrutturazione e l’ampliamento dell’antico convento, iniziati dopo i primi lavori preparatori del giardino, si svolsero quasi contemporaneamente a quelli dei viali e delle fontane.
La Fontana dell’Ovato consta di un’esedra semicircolare al cui interno è collocata una grande vasca che riceve acqua proveniente dall’alto, da condutture che attingono direttamente all’Aniene. Oltre una balaustra, sulla sommità della fontana, sono collocate al centro la statua della Sibilla Albunea con Melicerte (figlio della ninfa Ino), a sinistra i fiumi Aniene ed Ercolano. In basso l’esedra presenta una serie di nicchie che formano un ninfeo. Al centro della vasca era collocato un genio marmoreo alato entro conchiglia che dopo un restauro è stato collocato nella vasca della Fontana dell’Organo. Oltre il monte artificiale e la statua del cavallo Pegaso. Considerata la Regina delle Fontane, fu definita dell’Ovato dallo Zappi nel 1576.
Il “Viale delle Cento Fontane” è una teoria di fontanelle disposte in tre ordini sovrapposti. In alto sono posti elementi decorativi a forma di barche, alternate a obelischi, gigli e aquile, dai quali sgorga l’acqua alimentata da tre canaletti rappresentanti i tre fiumi Aniene, Ercolano e Albuneo. Nel piano intermedio erano collocati 91 rilievi in terracotta invetriata raffiguranti scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio (oggi scomparsi). La teoria di fontanelle, progettata da Pirro Ligorio sul pendio a monte di un vialetto del giardino che da esse prese appunto il nome, appare oggi completamente deteriorata a causa dell’umiditàa e dell’incuria.
Le sfingi sono due fontane, a forma di Sfinge alata dai cui seni rigonfi fuoriesce acqua, sono collocate sul lato opposto del viale delle Cento Fontane. Tale collocazione farebbe pensare ad un progetto interamente ideato da Pirro Ligorio, a cui si devono la sistemazione dell’altro lato del viale e il disegno di tutti gli elementi decorativi.
La Rometta è la rappresentazione in miniatura dell’antica Roma e di alcuni monumenti di Tivoli. Nella Rometta in alto, a sinistra, e collocata la figura del fiume Aniene che sorregge con la mano il Tempio tiburtino della Sibilla. Piu in basso un’altra statua raffigurante gli Appennini sorregge il fiume Tevere. Lungo il percorso allegorico delle acque del Tevere e possibile distinguere la riproduzione in scala ridotta dell’Isola Tiberina, a forma di nave con l’allegoria del dio Esculapio.
La fontana della Civetta è collocata all’interno di un prospetto composto da un arco centrale delimitato ai lati da due colonne attorno alle quali si avviluppano dei rami con ori, e da un architrave anch’esso decorato da elementi floreali a mosaico.
Il coronamento, certamente realizzato in seguito a un restauro recente (prima meta del xx secolo), presenta al centro due angeli sorreggenti lo stemma estense e ai lati due figure femminili. In alto sono un’aquila centrale e due gigli. L’intera decorazione è realizzata a mosaico. La fontana fu iniziata da Giovanni del Duca o del Luca nel 1566 e ultimata nelle linee generali da Raffaele Sangallo. Nel 1568 Ulisse Macciolini da Volterra completo tre statue di stucco raffiguranti fauni.
Davanti ad un prospetto costituito da un arco centrale e da colonne scanalate ai lati, sorreggenti un architrave con sovrastante balaustra, è collocata una vasca circolare all’interno della quale sono quattro draghi dalle cui bocche fuoriesce acqua. Ai lati è presente una scalinata che sale formando un’esedra.
La fontana dei Draghi, iniziata da Pirro Ligorio, era chiamata originariamente Fontana della Girandola per un complesso meccanismo idraulico messo in opera dal fontaniere Tommaso da Siena che provocava suoni simili alle esplosioni pirotecniche.
La Fontana dell’Organo è costituita da un imponente prospetto architettonico composto da una grande nicchia centrale, ora occupata da un’edicola a tempietto, fiancheggiata da quattro telamoni a braccia incrociate e coronata da cariatidi. Nella parte superiore c’è un frontone spezzato a volute con al centro l’aquila estense. Nelle nicchie laterali sono collocate due statue di Apollo e Orfeo, nelle lastre superiori scolpite a rilievo sono raffigurate scene mitologiche. Fu iniziata nel 1568 dallo scultore Luca Clerico e dal fontaniere Claude Venard.
Sotto la balconata che delimita la Fontana dell’Organo, al centro di una serie di terrazzamenti, scorre una cascata d’acqua che va a ricadere sopra una nicchia all’interno della quale è inserito il torso di una statua di Nettuno. Da altre vasche di forma circolare e a piu livelli sgorga altra acqua in numerosi zampilli.
La fontana di Nettuno fu costruita nel 1927 e prese il nome di Fontana di Nettuno in quanto venne riutilizzato e collocato al centro della nicchia di fondo il torso di una statua non finita risalente al xvi secolo.