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Tivoli, città d’arte con più di 3000 anni di storia

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Veduta di Tivoli

Tivoli si trova su una collina (235 m di altitudine) a nord-est di Roma, a circa 25 km dalla capitale, ma il suo territorio si estende anche nella pianura sottostante.

Secondo la comune tradizione  Tivoli fu fondata da alcuni coloni greci il 5 Aprile del 1215 a.C.

L’antico nome è Tibur, ed è per questo motivo che gli abitanti di Tivoli si chiamano Tiburtini.

Luogo di villeggiatura di imperatori e patrizi romani per la salubrità del clima e la bellezza del paesaggio, l’antica Tibur è nota soprattutto per le sue ville: Villa Adriana, Villa D’Este e Villa Gregoriana.

Villa D’Este, residenza cinquecentesca del Cardinale Ippolito d’Este, è uno dei monumenti più famosi e più visitati del mondo. La villa vanta uno dei giardini rinascimentali più belli d’Europa, animato da fontane, cascatelle e giochi d’acqua.
Villa D’Este è legata al nome dell’architetto Pirro Ligorio, ma ai lavori di realizzazione, iniziati nel 1550, presero parte molti illustri artisti dell’epoca, tra cui il Vasari, il Muziano, gli Zuccari e Benvenuto Cellini.
Per l’approvvigionamento idrico Ippolito II fece scavare un canale sotterraneo che attingeva l’acqua dal fiume Aniene e la immetteva nelle centinaia di fontane presenti nel giardino della villa sfruttando il principio dei vasi comunicanti.

L’altra villa presente nella cittadina è Villa Gregoriana, che prende il nome da Papa Gregorio XVI, dove le acque dell’ Aniene formano le cascate, che con un salto di oltre 100 metri sono seconde in Italia solamente alle cascate delle Marmore. Immersa nella vegetazione, Villa Gregoriana offre ai visitatori un itinerario naturalistico di rara bellezza.

Nella pianura sottostante, andando verso Roma, si trova Villa Adriana, l’immenso complesso residenziale del l’imperatore Adriano. Nella villa, costruita tra il 118 e il 138 d.C., sono presenti tra gli altri, edifici che Adriano fece costruire perché gli ricordavano i monumenti che lo avevano maggiormente impressionato durante i viaggi compiuti nel suo sterminato impero: il Canopo della Valle del Nilo e il Pecile di Atene, le grandi e le piccole Terme, la piazza d’Oro. La Villa conserva, tutt’ora, la sua maestosità ed evidenzia la grandezza e lo splendore della romanità.

Sul territorio tiburtino sono presenti molti altri luoghi di interesse storico e archeologico, a cominciare dai Templi di Vesta e della Sibilla, situati nel quartiere di Castrovetere (Castrum Vetus), antica acropoli di Tibur, posizionati su una roccia a picco sulla Villa Gregoriana. Il Tempio a pianta circolare detto di Vesta (I sec. a.C.), è uno dei più interessanti monumenti romani dell’età repubblicana. Realizzato con il classico travertino di Tivoli si ispira all’ordine corinzio con colonne scanalate.
Il Tempio della Sibilla, a pianta rettangolare, situato accanto a quello di Vesta, è invece del II secolo a.C.

L’ Anfiteatro Romano di Bleso, adiacente alla centralissima Piazza Garibaldi, scoperto nel 1948 e completamente restaurato, era destinato ai giochi dei gladiatori; sono visibili le costruzioni delle gradinate che si ergevano per un’altezza presunta di 12 metri.

Il Ponte Gregoriano, composto da un solo arco di 20 metri, fu costruito dopo la catastrofica piena dell’Aniene del 1826 ed inaugurato da Papa Gregorio XVI nel 1835.

Rocca Pia è una fortezza realizzata nel XV secolo da Pio II Piccolomini. E’ composta da quattro torri circolari disposte ai vertici di un quadrilatero; nel 1539 Papa Paolo III vi accolse S. Ignazio da Loyola concedendogli di fondare la regola della Compagnia di Gesù. Per un lungo periodo il monumento è stato utilizzato come carcere giudiziario.

Meritano un breve cenno anche le tante ed antichissime chiese: la Chiesa di San Pietro o della Carità (V sec d.C); la chiesa di S. Silvestro (XI secolo); Santa Maria Maggiore, dove è sepolto il Cardinale Ippolito d’Este; S. Andrea; S. Giovanni Evangelista, adiacente l’ospedale, i cui affreschi dell’ Annunciazione sono stati attributi a Melozzo da Forlì; la Cattedrale di S. Lorenzo edificata sulle rovine del tempio di Ercole; S. Biagio; il Santuario del Quintiliolo che custodisce l’effige della Madonna venerata fin dall’ antichità dalla popolazione tiburtina.

Da segnalare, a pochi chilometri dalle cittadina, nella frazione di Tivoli Terme, lo stabilimento termale delle Acque Albule ed il bacino estrattivo da cui sin dall’antichità si continua ad estrarre quello stesso Travertino Romano che servì ad edificare il Colosseo ed il Colonnato di Piazza San Pietro in Vaticano.

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