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Il Travertino Romano: la pietra

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Il Travertino Romano ha avuto una grande importanza nel corso della storia quale elemento basilare per ogni tipo di costruzione, costituendo sempre un riferimento durante l’evoluzione sociale e tecnologica dell’uomo, che contemporaneamente sviluppava il suo habitat: dalla singola abitazione allo sviluppo delle città, dall’arredo urbano all’opera monumentale.

Veduta aerea delle cave di Travertino Romano

Il travertino è una roccia sedimentaria calcarea di tipo chimico, molto utilizzata in edilizia.  In particolare a Roma,  fin dal I millennio a.C.,  fu utilizzato il Travertino Romano,  detto dai latini “lapis tiburtinus”, estratto dalle cave tra Guidonia e Tivoli, e considerato tra i migliori travertini del mondo.

La differenza tra il deposito calcareo di tipo spugnoso e il banco di travertino è data sostanzialmente dalla conformazione geologica del terreno di formazione: il calcare è uno dei depositi più frequenti in natura essendo prodotto dalla precipitazione di Carbonato di calcio disciolto nell’acqua.

Un ambiente continentale subaereo in cui la soluzione calcarea abbia avuto il tempo di ristagnare e sedimentarsi in un territorio pianeggiante, abbastanza vicina alla superficie da poter attraversare cicli di evaporazione e risommersione, poco disturbata da acque sorgive o correnti, favorisce la formazione del travertino.

Le sue tonalità e le diverse lavorazioni lo rendono un materiale versatile e affascinante. La colorazione naturale varia dal bianco latte al noce, attraverso varie sfumature dal giallo al rosso.

La qualità industriale del banco sedimentario dipende sostanzialmente dalla sua compattezza. In generale, comunque, il travertino è una pietra robusta e docile, utilizzabile dai pavimenti ai rivestimenti sia esterni che interni, e anche, in alcuni casi, per scultura.

Esempi di utilizzo del Travertino Romano sono il Colosseo, la Fontana di Trevi e il famoso colonnato di piazza San Pietro in Roma del XVII secolo, progettato e realizzato da Gian Lorenzo Bernini, il quale utilizzò il materiale estratto dalle cave lungo la Via Tiburtina, ancora oggi attive. A testimonianza di ciò è ancora oggi visibile l’antico Casal Bernini, dal quale venivano coordinati i lavori e le maestranze che estraevano, lavoravano ed infine trasportavano il materiale sino al fiume Aniene, sul quale poi veniva imbarcato e spedito a Roma.

18 novembre 2013 |

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